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OCCHIO DI HORUS

Occhio di Horus è utilizzato ancora oggi come simbolo di protezione e permette al suo possessore di vedere oltre il visibile. Gli antichi Egizi credevano che l’Occhio d Horus fosse una fonte di guarigione perché era stato recuperato da Toth dopo essere stato fatto a pezzi da Seth.

L’occhio di Horus (o occhio di Udjat) è un simbolo ineludibile della mitologia egizia ancora oggi usato dagli egiziani con riverenza. La leggenda attribuisce all’occhio di Horus un ruolo decisivo nella battaglia tra Horus e Set e dalla leggenda derivano le sue presunte virtù protettive, che ne fanno un amuleto molto potente, sintesi di conoscenza e magia, visione del futuro e capacità di riparare, guarire il presente. Ma – come sempre accade nei miti – la narrazione fantastica trasfigura ed interpreta fatti storici, scoperte scientifiche, usi e costumi dei popoli antichi e, nel caso dell’occhio di Horus, la leggenda nasconde la spiegazione delle frazioni aritmetiche, conosciute ed usate dagli Egizi dal XVII secolo avanti Cristo.

Horus (noto anche come Heru, Hor, Har e Her), è figlio di Iside, la potente dea della vita e della magia, e Osiride re d’Egitto, ha il corpo di un uomo e la testa di un falco. Nato in disgrazia, cresciuto in segreto, dopo una estenuante lotta con lo zio usurpatore ed omicida Seth, diviene finalmente Re d’Egitto. Horus è una delle più antiche e più importanti divinità del pantheon egizio. Sempre raffigurato con la testa di falco ed incoronato con lo pschent, l’emblema dei faraoni d’Egitto, Horus viene talvolta presentato come un dio bambino per evocare la sua giovinezza e l’occhio di Horus è parte a sé stante della sua iconografia, perché potente amuleto.

Nell’antico Egitto, Horus divenne la divinità protettrice dei faraoni ed è costantemente associato al potere reale, venerato sia nell’Alto che nel Basso Egitto. La città più antica che ne ha fatto il suo protettore è Nekhen (o Hierakonpolis, tradotta letteralmente come “Città del Falco”). Horus era molto venerato anche a Eliopoli, l’antica capitale del Basso Egitto, il che dimostra l’importanza del culto di Horus nell’antico Egitto. I re d’Egitto erano associati a Horus, perché garanti dell’armonia universale sulla terra, mentre Horus era il garante dell’armonia universale nell’aldilà, per tale motivo anche considerato il dio del cielo e degli spazi celesti.

Quale occhio perse Horus?

Non si può raccontare il mito dell’occhio di Horus senza partire dallo scontro senza quartiere tra il padre Osiride e lo zio di Horus, Seth. La nascita di Horus e la potente simbologia dell’occhio di Horus sono conseguenza della faida fratricida tra i figli di RA Osiride e Seth, alimentata dall’odio di Seth e dalla sua brama di potere.

La lotta tra Osiride e Seth

Da un lato troviamo Osiride, considerato da tutti come l’essere perfetto, e dall’altro Seth, rappresentazione del male e del disordine.

Il risentimento, l’invidia e la gelosia nei confronti del fratello portano Seth ad organizzare la morte di Osiride. Durante un banchetto offre a tutti gli invitati la possibilità di partecipare a un gioco, il cui premio è un forziere carico di tesori: vince chi riesce a entrare nel forziere. Solo Osiride riesce nell’impresa, e Set chiude il coperchio del forziere e lo getta nel Nilo, facendo annegare il fratello ed inventando, di fatto, il primo sarcofago d’Egitto.

Iside, moglie di Osiride, trova il corpo del marito e cerca di riportarlo in vita -senza riuscirci- usando la propria magia guaritrice, ma dalla forza dell’amore di Iside per Osiride nasce Horus dalla testa di falco.

Seth smembra il corpo del fratello in quattordici pezzi, che nasconde in tutto l’Egitto e sale sul trono dei Faraoni, trascinando il paese in un lungo periodo di caos e sofferenze.

Con l’aiuto della sorella Nefti e di Anubi, il figlio che Nefti ha avuto da Osiride con l’inganno, Iside trova i pezzi del corpo dello sposo e resuscita Osiride, che diventerà il dio del regno dei morti.

La Battaglia per la giustizia di Horus contro Seth

Una volta cresciuto ad Horus spetta di reclamare il trono dei Faraoni e di vendicare la morte del Padre, iniziando una lunga battaglia senza quartiere contro Seth, deciso a non mollare la sua posizione e a far fuori pure il nipote. Ovviamente Seth dà ampia dimostrazione di essere l’avversario più meschino e scorretto possibile e, durante un momento di riposo del nipote cava l’occhio sinistro di Horus, facendolo in sei pezzi e gettandolo nel Nilo.

Thoth, dio della conoscenza, tra i tre arbitri della disputa per la successione legittima al trono, ricostruisce l’occhio di Horus e non trovando la sesta frazione dell’occhio, ne fabbrica una divina.

Grazie alla magia dell’occhio di Horus, il figlio di Osiride sconfigge Set esiliandolo nel deserto, per poi diventare re d’Egitto e sposare Hathor dea della bellezza.

Cosa protegge Horus?

L’Occhio di Horus è utilizzato ancora oggi come simbolo di protezione e permette al suo possessore di vedere oltre il visibile (cioè il futuro). Gli antichi Egizi credevano che l’Occhio d Horus fosse una fonte di guarigione perché era stato recuperato da Toth dopo essere stato fatto a pezzi da Seth. Gli Egizi svilupparono le frazioni e la leggenda dello smembramento dell’Occhio di Horus è una trovata narrativa fantastica per rappresentare in un unico simbolo le unità frazionarie e gli organi di senso. Come spiega Maria Carmela Betrò nel suo libro Geroglifici la parte verso il naso rappresenta la frazione 1⁄2 e l’olfatto (il naso); la pupilla raffigura la frazione 1⁄4 e la vista (la luce); al sopracciglio sta la frazione 1⁄8 e il pensiero (la mente); la parte verso l’orecchio ritrae la frazione 1⁄16 e l’udito (l’orecchio); la frazione 1⁄32 e il gusto (il germoglio del frumento) sono nella coda curva ; il piede incarna la frazione 1⁄64 e il tatto (il piede che tocca terra).

Sommando le varie parti si ha un totale di 63⁄64: si riteneva che il restante 1⁄64 dell’Occhio di Horus fosse stato aggiunto dal dio Thot, sotto forma di poteri magici

Che significato ha l’occhio?

Indossato sotto forma di talismano, l’occhio di Horus avrebbe virtù terapeutiche e sarebbe in grado di proteggere il suo possessore dalle malattie. Assomiglierebbe quindi a un portafortuna che custodisce la salute fisica e spirituale della persona che lo possiede. Nell’arte antica, l’occhio Udjat è un simbolo di protezione e guarigione indossato dagli egizi, vivi o morti.

Durante i riti o le cerimonie, l’occhio Udjat veniva portato dai sacerdoti ai faraoni defunti per simboleggiare grandi offerte funerarie.

Ancora oggi l’occhio di Horus viene indossato (ad esempio sotto forma di gioiello) affinché il suo possessore possa beneficiare dei suoi presunti poteri di protezione. Inoltre, al giorno d’oggi, quest’occhio si trova sugli scafi delle barche da pesca egiziane per garantire che i marinai possano viaggiare tranquillamente sotto la “protezione divina” del dio dalla testa di falco.

fonte

https://www.esquire.com/it/cultura/a41952985/occhio-di-horus/