Il simbolo del nodo senza fine, presente nella cultura buddista tibetana, rappresenta la promessa di unione tra la compassione e la saggezza infinita, che non ha né inizio né fine. Alcune teorie suggeriscono che la simbologia del nodo senza fine possa avere origine dai Naga, esseri presenti in ogni cosa, anche nella nostra mente inconscia, divisa tra il sé superiore e la nostra coscienza di base, entrambe onniscienti ed eterne. Il nodo senza fine è anche legato al serpente kundalini, le energie intrecciate di ida e pingala, che simboleggiano l’unione della compassione e dell’infinita saggezza del Buddha.
Il simbolo del nodo eterno rappresenta il ciclo infinito del Samsara, ovvero il ciclo di nascita, morte e rinascita, che continua eternamente fino alla completa liberazione spirituale. Inoltre, rappresenta l’interazione delle forze opposte nel mondo dualistico della manifestazione, che conduce alla loro unione e, infine, all’armonia dell’intera creazione.
In sintesi, il simbolo del nodo senza fine è uno dei più complessi simboli buddisti da capire, rappresentando l’unione tra la compassione e la saggezza infinita, la dualità interiore della coscienza umana, il ciclo infinito del Samsara, e l’armonia dell’intera creazione.
Per la tradizione celtica il significato è quello della continuità delle relazioni delle amicizie.