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Farfalla

La farfalla è associata alla trasformazione, poiché simboleggia il passaggio dalla vita alla morte e il cambiamento in qualcosa di nuovo e più bello. Questo concetto viene esteso all’amore, rappresentando la trasformazione e il cambiamento che avviene nella vita delle persone quando sono innamorate.

La farfalla è un simbolo ricco di significati in tutte le culture del mondo. Con le sue forme eleganti e i suoi colori vivaci, questo piccolo animale ha ispirato molte interpretazioni diverse, che sono state condivise da civiltà molto lontane tra loro. Nonostante la cultura occidentale moderna abbia perso gran parte dei valori simbolici associati alla farfalla, il fascino di questa creatura continua ad essere espresso attraverso l’arte e la letteratura. Infatti, la farfalla, come simbolo di bellezza e grazia, è spesso rappresentata in nuove forme, abbinamenti di colore e tecniche di pittura, sia in dipinti che in tessuti.

In molte culture, la farfalla rappresenta la trasformazione e la rinascita. Questo è dovuto al fatto che la farfalla passa attraverso una serie di trasformazioni durante il suo ciclo vitale, dalla forma di bruco a quella di crisalide, fino a diventare una splendida farfalla. La farfalla rappresenta quindi la capacità di trasformarsi e rinascere, di superare le difficoltà e di raggiungere la bellezza e la perfezione.

Inoltre, in molte culture la farfalla è associata alla felicità, alla gioia e all’amore. Questo è dovuto alla sua bellezza e alla sua eleganza, che la rendono un simbolo di amore e di felicità. In molte tradizioni, regalare una farfalla o vedere una farfalla è considerato un segno di buon auspicio e di fortuna.

In sintesi, la farfalla è un simbolo universale di bellezza, grazia, trasformazione e rinascita, come simbolo dell’anima umana capace di rinnovarsi e trasformarsi. Il suo fascino e la sua eleganza continuano ad ispirare artisti e scrittori in tutto il mondo, che creano opere d’arte e letterarie che celebrano la sua bellezza e la sua importanza simbolica.

Il simbolismo della farfalla è fortemente influenzato dal suo particolare ciclo di vita: la fase di bruco rappresenta la vita; la crisalide inattiva racchiusa nel bozzolo rappresenta la morte; mentre la farfalla che emerge dall’involucro e vola via libera rappresenta la rinascita dello spirito e dell’anima, che si libera dall’involucro della materia e diventa immortale dopo la morte del corpo.

La farfalla, ben nota per la sua grazia e bellezza, è stata utilizzata per decorare gioielli nell’Antico Egitto e per adornare le tombe egizie dal Vecchio al Nuovo Regno, molto prima di ottenere un significato religioso. In alcuni casi, i dettagli con cui le farfalle sono state dipinte erano così precisi da consentire l’identificazione della specie esatta dei soggetti rappresentati. La specie più comune era la Danaus Chrysippus. Secondo alcuni studiosi, gli Egizi, che credevano nella rinascita del defunto in un ‘aldilà’ e consideravano la morte solo una fase transitoria, iniziarono a mummificare i loro defunti dopo aver osservato la metamorfosi della farfalla: dalla morte apparente nel suo stadio di crisalide alla nuova forma di vita. Per questo motivo, le farfalle erano spesso poste in oro all’interno delle tombe.

La grazia della farfalla in volo, insieme alla sua bellezza di forme e colori, l’hanno resa un simbolo di grazia, femminilità, amore e fortuna nel matrimonio, sia nella cultura occidentale che in quella orientale. In particolare, nella cultura cinese, la farfalla è stata associata fin dai tempi antichi al significato ben augurante di felicità coniugale, fortuna e prosperità. Per questo motivo, la farfalla è diventata un soggetto molto rappresentato in ogni forma artistica, tra cui anche gli abiti di corte dell’imperatrice, spesso decorati con ricami di seta raffiguranti farfalle di ogni tipo e colore.

Le antiche civiltà precolombiane erano note per la loro attenzione e studio accurato del mondo naturale, in particolare delle farfalle, che erano considerate sacre e incorporate in molte decorazioni e oggetti religiosi, come il Tempio della Farfalla a Teotihuacan. Leggende raccontano che quando gli dei arrivarono per la prima volta in Messico, furono guidati dalle farfalle lungo una rotta piena di fiori e frutti, e donarono la luce per illuminare la terra. Quetzalpapalotl, la farfalla piumata, fu l’artefice del cielo colorato, disegnandolo con il proprio corpo sinuoso e riempiendolo di punti e linee colorate. Gli studiosi ipotizzano che non sia una coincidenza che il Messico ospiti più di mille specie di farfalle, e che le farfalle Monarca migrino per migliaia di chilometri per giungere in un’area sacra nella Sierra Madre, dove si radunano per riposare e svernare.

Itzpapalotl, la dea madre delle civiltà mesoamericane, è stata raffigurata con ali di farfalla. Queste ali, secondo gli studiosi, appartenevano alla specie Rothschildia orizaba, una Saturnide. Gli Aztechi utilizzavano i bozzoli di questa specie per produrre seta per i loro tessuti e carta per i loro codici. Inoltre, diverse specie di farfalle erano considerate la reincarnazione dei guerrieri caduti in battaglia.

Farfalle e rinascita: il mito greco di Psyche e Cupido
Nella cultura occidentale la farfalla è comunemente associata all’anima e alla rinascita, grazie al celebre mito di Psyche e Cupido dell’antica Grecia. La storia racconta di una bellissima ragazza di nome Psyche che si innamorò del dio Cupido. Dopo molte difficoltà e una disperata ricerca dell’amante perduto, Cupido interviene per salvarla e la porta tra gli dei dell’Olimpo dove la giovane, prima delle nozze, beve l’ambrosia. Grazie a questo dono degli dei, Psyche diventa immortale e simbolo di rinascita, trasformandosi in un’anima-farfalla che raggiunge la perfezione eterna. Il mito divenne fonte di ispirazione per artisti come lo scultore Antonio Canova, che rappresentò l’anima di Psyche in una delicata opera in marmo con la figura di una farfalla.

La farfalla, simbolo dell’anima umana, è stata associata durante l’era romana e successivamente assimilata dal Cristianesimo. L’immagine della farfalla è stata utilizzata per esprimere il concetto simbolico di rinascita e immortalità dello spirito. Gli artisti hanno utilizzato questo simbolo per esprimere messaggi religiosi e spirituali che sono stati presenti in tutta la storia dell’arte occidentale, dalle origini fino ad oggi. Alcuni dipinti murali delle Catacombe riprendono il mito di Psyche, mentre nell’arte rinascimentale la farfalla viene raffigurata vicino alla Madonna o nella mano del Cristo Bambino come simbolo di resurrezione. Nel dipinto allegorico di Dosso Dossi del 1524, Giove è rappresentato mentre dipinge farfalle, probabilmente per simboleggiare il Dio cristiano che crea la vita e si prende cura dell’anima. Nel ritratto di Ginevra d’Este eseguito da Pisanello nel 1434, la farfalla è presente insieme alle aquilegie e ai garofani, simboli di fertilità, amore e lealtà. La presenza delle farfalle è certamente legata all’anima e alla resurrezione della giovane sposa, uccisa a 21 anni dal marito per gelosia.

La rappresentazione artistica del Barocco si esprime attraverso le nature morte, conosciute come “vanitas”, che comunicano la fragilità e la brevità della vita umana. Tra i simboli più ricorrenti, troviamo i fiori che rappresentano la bellezza effimera e la caducità del mondo terreno. Inoltre, la farfalla, spesso presente, rappresenta sia la brevità della vita, sia la speranza di resurrezione e immortalità dell’anima.

La farfalla-anima è una figura presente in molte credenze comuni a diverse culture. In queste credenze, la farfalla è vista come la personificazione dell’anima dei defunti che ritornano a visitare i propri cari in diverse forme. A volte, le farfalle appaiono per avvisare di pericoli imminenti, a volte di eventi felici in arrivo. Ancora oggi, l’idea delle anime-farfalle che ritornano sui luoghi terreni è presente in molte comunità di nativi del Centro e Sud America e dell’Estremo Oriente. In occidente, l’immagine della farfalla bianca come anima di una creatura cara è ancora presente nella cultura popolare. Questa associazione è espressa in maniera sublime ed emozionante nell’opera in prosa lirica “Platero y yo” dello scrittore spagnolo Juan Ramón Jiménez, che valse al suo autore il Premio Nobel per la Letteratura nel 1956. Nell’opera, l’autore si immagina alla sepoltura dell’asinello Platero, un amico fedele e compagno di giochi per molti anni. Chiede all’asinello se si ricorda ancora di lui, poi nota una farfalla bianca che vola leggera come un’anima da un giglio all’altro. Questa immagine evoca la credenza antica e ampiamente testimoniata nell’arte, che le farfalle siano gli spiriti della natura o esseri magici provenienti da mondi fiabeschi o creature celesti messaggere ed intermediarie del divino.

La farfalla come simbolo spirituale in diverse culture
Nella mitologia greca e romana le “horae”, spiriti che rappresentavano le stagioni, erano spesso descritte con ali di farfalla. Questo ha portato alla credenza che questi insetti possano essere la forma fisica con cui le creature del mondo spirituale appaiono agli umani. Questa credenza si riflette nell’arte occidentale, dove le farfalle sono rappresentate come angioletti-farfalla, presenti in numerose opere artistiche dal Rinascimento fino al tardo Ottocento.

Anche in altre culture, come quella dei nativi americani Hopi, la farfalla rappresenta uno spirito benevolo che simboleggia il mondo spirituale. Gli Hopi credono nell’esistenza dei “Katsinas”, che sono messaggeri di questo mondo e si presentano agli umani sotto forma di farfalle. Questi spiriti visitano gli Hopi, accettano doni e preghiere per la pioggia, il raccolto abbondante e la salute. Quando tornano alle loro dimore, portano con sé preghiere e doni agli dei. Durante le cerimonie religiose Hopi, i katsinas agiscono attraverso gli uomini dentro ai quali risiedono. Gli Hopi credono in diverse centinaia di spiriti della natura, tra cui la farfalla che ha un ruolo importante nel dono della pioggia.

Presso i nativi americani, la farfalla ha ispirato molti miti e le sue immagini sono presenti in varie opere d’arte, come i gioielli in pietre dure e argento degli Zuni e dei Navajo.