L’Ankh: simbolo egiziano della Vita Eterna e Cristiana della Fede.
La chiave della vita o croce ansata ebbe nella cultura egizia un ruolo importantissimo, per alcuni rappresenta il dono della vita e dell’immortalità
Il termine ankh significa letteralmente “vita”, “chiave di Iside” , “chiave dei grandi misteri” o “la croce della vita”.
Talismano di indubbio valore, veniva impugnata dai faraoni durante le cerimonie.
L’Ankh, noto anche come è uno dei simboli più riconoscibili dell’antico Egitto, risalente al Primo Periodo Dinastico (attorno al 3150-2613 AEC). Questo geroglifico egiziano rappresenta “la vita” o “il soffio vitale” (‘nh =ankh), simboleggiando sia l’esistenza mortale che la vita dopo la morte. Indossato come amuleto dagli Egizi, l’Ankh veniva anche portato dagli dèi.
I copti d’Egitto se ne sono appropriati durante il IV secolo EC e lo hanno usato come simbolo della promessa di Cristo di vita eterna attraverso la fede nel suo sacrificio e risurrezione. Questo uso dell’Ankh come simbolo cristiano è molto probabilmente l’origine dell’uso della croce come simbolo di fede al giorno d’oggi.
“La dimensione di significato che può essere ricavato da tale simbolo è maestosa. L’ankh rappresenta i genitali maschili e femminili, il sole che arriva all’orizzonte, e l’unione tra il paradiso e la terra. […] Gli egizi solevano pensare che la vita dopo la morte avesse lo stesso valore della vita terrena e che l’ankh fornisse la chiave dei cancelli della morte e di cosa c’era oltre”