L’albero della vita è un simbolo ricco di significati e profonde implicazioni spirituali. Esso rappresenta la crescita e lo sviluppo della conoscenza religiosa, la connessione con Dio e la forza e la stabilità delle proprie credenze.
L’albero della vita è un simbolo di prosperità che ha una storia antica e affascinante. Questo simbolo è presente in molte culture, dalla Cabala al cristianesimo, dalle filosofie orientali ai racconti mitologici. In tutte le diverse culture, l’albero della vita è considerato come sorgente di vita e fonte generatrice da cui ha origine ogni essere vivente.
L’albero della vita è composto dalle radici, che devono essere ben salde e andare in profondità, il che simboleggia la famiglia come punto di origine e partenza di ciascuno. L’albero della vita è poi composto dal tronco solido e resistente, sostegno di numerosi rami e foglie simbolo di prosperità. L’albero della vita è quindi un intreccio tra la forza della vita generatrice da cui crescono rami e foglie e la ricchezza del frutto generato, simbolo di abbondanza.
L’albero della vita rappresenta anche i legami più cari che ognuno ha nelle diverse fasi della vita. E’ un simbolo di speranza, di crescita, di forza e di vitalità. L’albero della vita ci ricorda che la vita è un ciclo in cui tutto ha un inizio e una fine, ma che attraverso i legami che creiamo possiamo continuare a crescere e prosperare. L’albero della vita ci invita quindi a mantenere saldi i nostri legami familiari e a cercare sempre di nutrire la nostra vita con cose positive e costruttive.
La simbologia dell’albero della vita è presente in molte culture e religioni, ed è associata a valori universali come la saggezza, la forza e la fertilità. La sua forma ramificata rappresenta la connessione tra i vari aspetti della vita, mentre le radici che affondano nel terreno simboleggiano la stabilità e la sicurezza delle proprie credenze.
Per coloro che cercano la crescita spirituale, l’albero della vita può essere una fonte di ispirazione e di guida. Esso può aiutare a mantenere la propria fede salda e a sviluppare la propria conoscenza religiosa, offrendo una visione olistica della vita e del mondo che ci circonda.
In definitiva, l’albero della vita è un simbolo potente e universale che rappresenta la crescita spirituale, la connessione con Dio e la forza delle proprie credenze. Che sia presente nella religione, nella filosofia o nella vita di tutti i giorni, esso ci ricorda l’importanza della stabilità, della saggezza e della forza interiore nel nostro percorso di crescita e di sviluppo spirituale.
Anche per i Celti la simbologia degli alberi era molto importante, i quali associavano ad ogni pianta un significato particolare grazie all’alfabeto oghamico. Ma non tutti gli alberi erano uguali: la quercia era la pianta più sacra e importante di tutte, tanto che i druidi, i sacerdoti celtici, presero il loro nome proprio da essa, chiamata duir in lingua celtica.
Il Crann Bethadh, o Albero della Vita, rappresenta l’antichissimo legame tra ciò che sta sopra e ciò che sta sotto. I suoi rami toccano il cielo, mentre le sue radici affondano nella terra. Il suo tronco, inoltre, è considerato l’asse cosmico che mette in comunicazione tutto il creato.
Questo albero ha molte somiglianze con Yggdrasil, il grande albero della mitologia norrena. Entrambi rappresentano il collegamento tra il mondo degli uomini e quello degli dei, e la loro importanza è stata riconosciuta e celebrata in molte culture antiche. La simbologia degli alberi continua a essere molto presente anche oggi, e molti ancora considerano la quercia un simbolo di forza, nobiltà e saggezza.
Tradizione nordica
La mitologia nordica fa suo il concetto di Albero Cosmico riconducendolo alla figura di Yggdrasil, il gigantesco albero che si staglia al Centro dell’Universo; le sue 3 immense radici hanno origine dalle tre realtà dell’esistenza, ovvero la dimora degli Dei inferiori, quella dei Giganti del Ghiaccio padroni della Terra prima dell’avvento dell’uomo e quella del Nifhleim, il Regno dei morti.
Il colossale tronco di Yggdrasil funge da collegamento tra il piano terreno e quello celeste e si collega idealmente alla terra degli Uomini tramite l’arcobaleno chiamato Bifrost.
La sua chioma era protesa verso Asgard, la Casa degli Dei, mentre tra le sue radici si annidava il perfido Nidhogg, il Serpente in lotta con l’Aquila che aveva il suo nido sulle fronde più alte, a simboleggiare il perenne conflitto tra Bene e Male, tra forza creatrice e forza distruttrice.
In questo dualismo, molti hanno voluto vedere anche la dicotomia tra maschile e femminile, rappresentati rispettivamente dall’Aquila e dal Serpente; questa teoria è riscontrabile anche nelle antiche credenze sumere, dove ritroviamo una stretta correlazione tra il mondo del femminino e quello della natura attraverso il mito di Inanna, la Regina del Cielo e della Terra, colei che ha piantato nel Giardino sacro l’albero di Huluppu, metafora dell’unione tra il Signore delle acque e la Regina dell’aldilà.
Tradizione nativo-americana
Gli indiani d’America, legano il significato dell’ Albero della vita ad una leggenda molto antica che risale alle origini del popolo Cherokee:
“Questa antica tribù, spaventata dalla discesa delle tenebre sulla Terra, pregò Ouga, il Creatore di tutte le cose, al fine di avere luce eterna.
Ouga ascoltò la preghiera del suo popolo e cancellò la notte; ben presto, la foresta si riempì di alberi così fitti che nessun uomo osava più attraversarla, anche per via del caldo crescente originato dalla perenne presenza del sole. I Cherokee, allora, implorarono nuovamente Ouga affinché facesse scendere sulla terra una notte perenne.
Il Creatore decise di accontentare ancora una volta le preghiere degli uomini e accondiscese al loro desiderio. Ma le giornate divennero fredde e il gelo ricoprì tutto, causando morti e miseria.
I sopravvissuti alla carestia, alzarono per l’ennesima volta il loro grido al Cielo e supplicarono il Creatore di riportare tutto come Lui l’aveva creato, perché non può esserci equilibrio senza due parti opposte e non può esserci Luce laddove non esiste Ombra.
Ouga ristabilì l’ordine e la pace tornò ad abitare tra i cuori degli uomini; per commemorare coloro che erano morti alla ricerca della perfezione, il Creatore trasferì i loro spiriti all’interno di un albero appena creato, un cedro chiamato a-tsi-na tlu-gv.”
Tradizione cristiana
L’albero è un simbolo presente anche nella tradizione cristiana, dove lo ritroviamo come simbolo della Conoscenza nel Giardino dell’Eden; l’uomo e la donna creati da Dio, Adamo ed Eva, ne colgono il frutto, aspirando alla sapienza divina e conoscendo, di contro, le pene terrene.
Interessante notare come anche nella simbologia cristiana legato all’ Albero della Vita, sia presente la figura del Serpente come energia maligna, proprio come abbiamo già riscontrato nella mitologia nordica dell’Albero di Yggdrasil.